“Venezia Classici” si arricchisce di due nuovi documentari


Peter Bogdanovich (wikipedia.org)

Due nuovi documentari sul cinema, omaggio a due grandi registi statunitensi, Peter Bogdanovich e Arthur Penn, vanno ad arricchire il programma di Venezia Classici alla 71ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto-6 settembre), sezione che dal 2012 presenta all’interno della kermesse, con crescente successo, oltre appunto ad una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori, una cernita dei migliori restauri di film classici, riscoprendo opere del passato trascurate o sottovalutate, realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.

(mymovies)

I documentari in questione sono: One Day Since Yesterday: Peter Bogdanovich & The Lost American Film, diretto da Bill Teck, e Mise en scène with Arthur Penn (a conversation), per la regia di Amir Naderi.
Il primo ricostruisce la penosa storia del film di Peter Bogdanovich …e tutti risero (They All Laughed, presentato proprio a Venezia nel 1981), coinvolto in sfortunate vicende distributive e quindi riscoperto e amato da registi come Quentin Tarantino, Wes Anderson e Noah Baumbach.
Si racconta inoltre l’amore di Bogdanovich per la scomparsa attrice Dorothy Stratten, protagonista di …e tutti risero, uccisa per gelosia dall’ex marito mentre il regista stava lavorando al montaggio della pellicola e ne viene ripercorsa la carriera, attraverso le sue opere più celebri. Il nuovo atteso film di Bogdanovich, She’s Funny That Way, sarà presentato alla Mostra Fuori Concorso.
Bill Teck (Miami) è considerato uno dei più interessanti registi latino-americani; dopo vent’anni di lavori per la tv e la pubblicità, ha realizzato con One Day Since Yesterday il suo primo documentario.

Arthur Penn

Il secondo invece si presenta come un documentario-intervista, realizzato da Amir Naderi a partire dal 2005, che rende omaggio al grande regista Arthur Penn (Filadelfia, 1922 – New York, 2010), uno dei più importanti, scomodi e influenti cineasti moderni, il quale ha attraversato un po’ tutti i generi cinematografici, dal western al gangster movie, reinterpretandoli e rileggendoli di volta in volta alla luce dell’originalità e dell’indipendenza, riuscendo, senza comunque alcuna furia distruttiva, a far emergere limiti e contraddizioni di una società e della sua cultura.

Amir Naderi (vogue.it)

Nel porre al centro della sua personale poetica il potere del regista nel final cut e offrendo rilievo alla fisicità degli attori come mezzo per trasmettere emozioni, Penn ha aperto la strada ai Movie Brats, quei registi (De Palma, Coppola, Spielberg, Scorsese) che all’inizio degli anni ‘70 contribuirono alla nascita della “nuova Hollywood”.
Amir Naderi è il primo importante regista iraniano a lasciare il suo paese nei tardi anni Ottanta; i suoi film americani, sono stati presentati a Venezia (Vegas: Based on a True Story, 2008, in Concorso), al Tribeca e al Sundance.
Cut, girato in Giappone, è stato il film d’apertura di Orizzonti nel 2011, sezione dove l’anno successivo Naderi è stato fra i componenti della giuria.
Il calendario day-by-day della 71ma Mostra sarà online nella giornata di domani, giovedì 7 agosto, sul sito web ufficiale www.labiennale.org.


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