Erica Baldi

Progetto Motivi MadeOnMe - La mia esperienza



Progetto MadeOnMe, dopo la parte teorica arriva l'esperimento empirico. Così dopo aver visto la collezione e appreso in azienda come si arriva dal disegno su carta al capo finale (ne ho scritto qui) sabato scorso ho passato la giornata nello store Motivi in centro a Milano. Dove insieme alla spumeggiante Ivanamodellista di Miroglio da vent'anni e dispensatrice di preziosi consigli – eravamo alle prese con lo step numero 2: prendere le misure alle clienti, stabilire la loro shape (ricordate: perla, sirena o diamante?) e trovare il look più adatto al loro fisico.
Ora, il primo dato che è emerso con totale chiarezza da questa giornata è: prendete una donna qualsiasi – compresa una diciottenne taglia XS – chiedetele di farsi prendere le misure e la sua risposta sarà: “oddio ma ho il sedere grosso!”. Tutte. Sempre. Non c'è verso, il nostro sentimento comune pare sia quello.

Però se vi siete lasciate l'adolescenza e il complesso del brutto anatroccolo alle spalle avrete almeno acquisito un vantaggio: un minimo di saggio buon senso. Sabato ho incontrato diverse ventenni dai fisici pazzeschi, in cerca di outfit da indossare per feste o uscite con fidanzati, guardarsi allo specchio con aria spaurita e mormorare lacrimevoli “beh no con questo vestito non sto tanto bene...”. Quando tutte noi intorno ed eventuali fidanzati avremmo avuto avuto in mente un commento più tipo “bomba sexy”.

Da questa esperienza insieme a Miroglio porto poi a casa un bagaglio di informazioni:
che un capo è frutto della creatività di uno stilista ma se “cade bene” il merito dobbiamo darlo al lavoro dei modellisti. Che un capo va trasformato in diverse taglie, che il tessuto di cui è fatto va tagliato evitando gli sprechi e poi cucito con cuciture diverse a seconda dell'effetto che si vuole ottenere e del tessuto stesso. E che c'è una persona diversa a occuparsi di ognuno di questi passaggi. Persone che usano il computer o la macchina da cucire ma sarebbero in grado di fare tutto anche a mano. Ed è questo che rende il loro mestiere speciale, un bagaglio di conoscenze preziose e affinate nel tempo. E quel sapere che possiamo etichettare come made in Italy.
Concludo dicendo che, oltre alla collezione MadeonMe, per la nostra autostima avremmo tutte bisogno di un fidanzato come quello di una ragazza incontrata sabato. Lei, molto mediterannea con fisico stra-top, si prova abiti nel camerino. Lui a ogni cambio le dice che sta splendidamente, con vera convinzione non tipo sìsì stai benissimo scrollando intanto a caso sul cellulare. E al momento di prendere le misure lei, ovviamente, dice “sarò un diamante sicuro, sono una culona!”. E lui: “sì come no, sei un diamante finto piuttosto, al massimo un brillantino”.
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