Le parole nere su carta bianca (The chili cool)

Le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo. Guy de Maupassant, Il nostro cuore, 1890

Come fosse l’ultima sigaretta della notte. Un trench che copre ed avvolge come il più dolce degli abbracci. Una felpa lunga sulle maniche in cui avvolgi le dita.

Cinquanta sfumature di noi, tra il bianco e il nero. Ed una zolletta di zucchero che si scioglie, quasi diventando un tutt’uno, nel the caldo. Per tutti i giorni che si meritano la poesia come ambizione, e poi ancora profumi e odori. Pelle e tatto.Tatto nella pelle. E la consapevolezza che la felicità richiede coraggio, la capacità di mollare gli ormeggi e abbandonarsi al percorso del destino o – semplicemente – al momento. Come cioccolata sul pane caldo. Come la spolverata di cacao sul cappuccino del buongiorno. Come le strade, tutte. E chi ha il coraggio di percorrerle occhi cuore e testa.

“Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno un padre, un amore, qualcuno capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume immaginarlo, inventarlo e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare”…