Frammenti di stile con pencil skirt, giacche femminili e dettagli preziosi

( Collana – Ottaviani )

Dicono che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero. Il mondo è di chi è felice di alzarsi.

Monica Vitti

A un passo da un piccolo sogno. Nel silenzio di certe albe che sono solo nostre. Per tutti gli incontri, che fortuiti non lo sono mai per davvero. Perché il destino è una di quelle cose in cui non smetterò mai di credere. Quel trovare qualcosa mentre stai facendo tutt’altro. Per tutte le vite che accadono mentre sei intento a disfare progetti come grovigli di sogni al risveglio. Per tutti gli estremi dell’esistenza che si sfiorano, e le donne, sempre. Con la loro leggerezza, quel planare sulle cose dall’alto, semplicemente, senza pesi sul cuore. Con andatura incerta, con una gonna pencil e quell’ondeggiare sulle anche in cui si nasconde il segreto più autentico della femminilità. Noi, che costruiamo grandi storie, pazze, inverosimili, spesso incoerenti, e ce le portiamo dentro. Fino a quando occhi e cuore si toccano. Coprimi di sogni. E di coraggio. La schiena nuda con una giacca, quando si fa sera. Sii crepa da cui entra la luce, come una collana che ne riflette le mille sfaccettature. Mille desideri sotto forma di gioielli. Un po’ come certi amori. Da indossare, a pelle. Che non si imparano nè si insegnano, mai. Polaroid, istantanee che ci ritraggono a piedi nudi nell’erba con lunghi abiti da sirena. Per tenere traccia del fluire del tempo. Con un orologio da uomo. Perchè il posto giusto per un orologio da uomo è il polso di una donna. Se poi è tempestato di swarovski tanto meglio. Per tutte le notti che di certo hanno solo l’inizio. In cui rientri a casa scarpe in mano e piedi nudi sull’asfalto. Spavalde e un po’ timide, proprio come te. Un po’ come le borse, piccole, discrete e minute. Ricoperte di pietre, strass, paillettes. Per quelle sere in cui un little black dress, tacchi alti sono tutto ciò di cui hai bisogno. E pazienza se puoi deporvi solo iphone, rossetto, e chiavi di casa. E osservi. Il cielo stellato, la luna e, talvolta, la delicatezza dell’alba. Per lasciarsi andare. Abbandonarsi. Al destino, o più semplicemente al momento. Seguendo sentieri improvvisati che si fanno strada in mezzo al vuoto. Con un cuore, ed un’anima, che sono sufficienti a se stessi. Andando al di là di ciò che in quel momento gli occhi possono comprendere. Non avere fretta. Perchè dicono che ci sia un solo modo per essere felici. E quel modo è provarci.