#TROVABAYMAX (NEI CINEMA, E NEI CUORI)

Trent’anni. E riuscire ancora a piangere – quasi ininterrottamente – per il nuovo film di natale di Disney. A mia discolpa posso dire che anche la bambina seduta alla mia destra versava nella mia stessa situazione: lacrime incondizionate per BayMax. Bianco e morbidoso e dolcissimo “come un bollente marshmallow” di quelli che ti verrebbe voglia di sciogliere in una tazza di cioccolata calda. Rassicurante e coccoloso. Autoironico e leggero seppur a guardarlo di sfuggita mentre cerca di muoversi tra giocattoli e libri non sembrerebbe. Un operatore sanitario personale di quelli che credono che la miglior medicina – soprattutto per le ferite del cuore siano gli abbracci e gli amici. E si che già al terzo frame del film desidereresti solo averlo al tuo fianco per perderti in quella massa gommosa e allo stesso soffice. Un incrocio perfetto di tecnologia e anima in grado di farmi divorare mezzo chilo di pop-corn. Due Coca-Cola. Di farmi sopportare senza lamentele gli occhialini 3D. Di farmi ridere. E piangere, ancora. E ricordarmi che a volte – quando le cose sembrano immobili – vanno solo viste da un’altra prospettiva. Fosse anche a testa in giù e piedi all’aria. Come quando da bambina sul lettone di ...