Alessia Milanese

Appunti, pensieri sparsi e priorità.

Il Borsalino con l’abito lungo in pizzo, la collana statement con la tee comprata al mercato in Thailandia, la gonna lunga con le Converse, le righe con i pois, il chiodo in pelle sul vestitino di pizzo color panna, gli anfibi sotto il vestito vintage di seta, la coulotte di raso cipria con la canotta da basket. E ancora, l’odore del caffè, quello della carta dei libri non appena ne schiudi le pagine, del sole che fa capolino dalla nebbia. Inzuppare i biscotti nel caffellatte fino a quando non si sciolgono, soffici e teneri. Come un abbraccio che avvolge. Caldo. E quella sensazione di essere fisicamente in un posto e con l’anima altrove. Quella sensazione che molti chiamano felicità. Che se ne frega delle regole, dei buoni propositi e del tempo perso per farli. Che non ha schemi o confini se non quelli di un Io che ha paura di essere tale fino in fondo.

Una frazione di secondo, la monetina che volteggia nell’aria e tu che sai già, in cuor tuo, cosa scegliere. Che valutare i pro e i contro delle cose, i vari aspetti dividendoli in liste, porta sempre ad avere paura. Piuttosto che compilare fogli excel, intreccia e disfa i fili della vita come fossi un gatto con il suo gomitolo. Come fosse un gioco. Aspetta il treno, il tram o l’aereo, e quando è il momento giusto, sali. Senza esitazioni.

Se vogliamo qualcosa in cui crediamo con tutte noi stesse, che sia un uomo o un progetto,che sia una professione o anche qualsiasi cosa frivola e banale,
se ci cacciano dalla porta, dobbiamo rientrare dalla finestra. I sogni, si sa, non hanno confini e nemmeno gli incroci, i bivi e le vie per realizzarli.

Perché quel “volere è potere” non è fine a se stesso. Che il destino conta, certo, ma fino ad un certo punto e che possono esserci svolte inaspettate quando meno te lo aspetti. E che spetta a noi, e a noi soltanto, sovvertire l’ordine delle priorità. Di quelle quattro cose, forse anche cinque o sei, che contano davvero, al di là dello schermo di un Mac o di un filtro di Instagram. Si, quelle. Quelle che dovremmo portare sempre con noi. Appuntandole sul dorso della mano con la penna blu, come si faceva a scuola prima della verifica di matematica. Quelle cose lì, come l’amore, le risate con gli amici e la mamma, che poi impegnati come siamo, o come forse fingiamo di essere, va a finire che tra una telefonata-un meeting con il boss- la lezione di zumba- una serata a cui sai che avresti fatto meglio a rinunciare lasci che scorrano in fondo. A tutto. A noi e ai nostri desideri per troppo tempo rinchiusi in un cassetto polveroso. Ecco, sarebbe bene che fossero loro ad indicarci la via, e non la voce fredda e sterile di un Tom Tom. E a ricordarci che dovremmo fare solo quello che ci va, perché per fare quello che non ci va c’e sempre tempo. Ma non oggi. Oggi, c’è solo il tempo di aprirlo, quel cassetto, e andare lì dove ci va di andare. A vivere,

E se il destino ha perso la via anche per un attimo,

fermatevi un attimo e chiudete gli occhi. Respirate a fondo e ascoltate voi stessi. E’ lì che dovete andare.

The post Appunti, pensieri sparsi e priorità. appeared first on TheChiliCool Fashion Blog Italia.

  • Love
  • Save
    11 loves 1 save
    Add a blog to Bloglovin’
    Enter the full blog address (e.g. https://www.fashionsquad.com)
    We're working on your request. This will take just a minute...