Il Carnevale, le regine ed il vento, là fuori. (The chili cool)

C’era una volta una principessa che il giovedì mattina sognava. Si vestiva da Regina Costanza. Si preparava un chai tea con latte. Comprava stivali con il tacco e slip in seta firmati Agent Provocateur.

E c’era una volta un abito che sembrava un tuffo dal passato, perché è bello giocare a fare la dama d’altri tempi. Moderne regine senza scettro e corona, ma pur sempre regine.

Con lo chignon, che incredibilmente le venne bene, come viene bene tutte le volte che lo fai ad occhi chiusi senza prestare troppa attenzione al risultato.

E la neve, con il suo bianco immacolato, il riflesso della luce amplificato da tutto quel candore ed il vento gelido che punge, risvegliandoli, anima e pensieri.

C’era e c’è. La voglia di giocare alle principesse, senza prendersi troppo sul serio. Di lasciarsi andare. Di perdere il filo della ragione come fosse un gatto con il suo gomitolo. Di rincorrere quella nuvola che sembra zucchero filato come fosse un palloncino.

Regine eppure bambine, senza essere, in fondo, nessuna delle due. Con il mascara sciolto per le troppe risate e vite da raccontare nascoste dietro piccole finestre con le luci accese.

Il vento di tramontana e le giornate fredde e silenziose che paiono impalpabili cuori disabitati ma che in realtà sono tali solo perché in attesa di nuove vite e nuove storie.

L’odore del bucato appena fatto che sa di cose antiche. Venezia, le chiacchiere ed il mare.

E la consapevolezza che ci sono cose che si amano senza un motivo. Un po’ come il Carnevale. Fra crinoline, gote color pesca e capelli agghindati. Strati di tulle, corpetti e ricami. Nastri di pizzo bianco. Il profumo delicato della cipria. Le unghie pittate di smalto e di panna montata. Cristalli, calici e bicchieri. Veli su veli. Teatrali ed onirici.

A ciascuna il suo sogno. A voi, per renderlo realtà, basterà digitare nella tastiera del Mac Universo delle Feste, e scegliere il vostro, di costume.

E Carnevale sia.