Sogni e desideri in bianco e nero (The chili cool)

Sguardi sfuggenti che anche in bianco e nero puoi immaginare vivi. Sorrisi mai del tutto inespressi che disarmano, conquistano e stordiscono. Pomeriggi perfetti per tingere di vita i lembi stropicciati delle nostre esistenze ed immergere lo sguardo nel caos calmo del mare. A sentirne l’odore lasciandosi avvolgere il cuore in un abbraccio. Con le lenzuola sfatte, la vasca da bagno piena e le bollicine, fiori che profumano di mondi lontani, il candore del bianco ed il fascino misterioso del nero che danzano su limpide acque separati da un sottile filo rosso. Perché finché c’è il rosso c’è il coraggio di dare forma, e cuore, a desideri da troppo tempo chiusi in un cassetto. Cristallizzando sogni nella perfettibilità di un attimo. In quei giorni in cui niente è mai abbastanza eppure tutto basta a se stesso. Per moderne sognatrici che girano in motorino sognando il principe azzurro su un cavallo bianco. In equilibrio precario tra le linee sottili di un nuovo tatuaggio sulla pelle ed il sogno di un amore. L’odore del caffè, quello della cannella, del sole che avvolge e travolge, soffice come una nuvola di panna, dolce come fragole sulla cheesecake. Come un abbraccio che toglie il fiato. Quando scegliamo di credere che tutto sia possibile, che basta volerle le cose per ottenerle. E poco importa che sia un Valentino in pizzo o una magnolia in fiore. Dovremmo non pensare che i sogni siano irraggiungibili, dovremmo avere almeno il coraggio di afferrarli per quei piccoli, sottili lembi di pelle lasciati scoperti dalla maglietta, rubare loro una possibilità. Confidando in noi stesse, più che in qualsiasi oroscopo letto con il giornale in una mano ed una tazza di caffè bollente nell’altra. Regalando e regalandoci storie, parole e pensieri nuovi di cui innamorarci. Dovremmo smetterla di comprare scarpe, o forse no, ma solo avere l’obiettivo di avere più notti per indossarle. Non barattare il coraggio con una manciata di sicurezze. Che tali poi non lo sono mai fino in fondo. Dovremmo cedere al fascino del bianco e nero. Che non è estraneità al colore ma un diverso modo di viverlo sotto la pelle, il colore, in un gioco a rincorrersi tra buio e luce, in quel frangente di spazio e tempo in cui notte e giorno diventano un tutt’uno restando però sempre fedeli a se stessi. Dovremmo.

Con la consapevolezza che ci sono cose che si scelgono senza un motivo.

Semplicemente perché sono nostre.