Striped spring (The chili cool)

Amo.

I calici di cristallo come quelli nella credenza di mamma. Le Adidas e il latte di mandorla, come se si potesse rinchiudere la dolcezza in un bicchiere. Il rossetto rosso steso seguendo la percezione che ogni donna ha dei limiti impercettibili delle proprie labbra. La marmellata di fichi e gli zigomi scolpiti da una pennellata di fard. La cioccolata al latte che ti sporca le dita che quasi ti verrebbe da leccarle come fanno i bambini. Le storie d’amore, e quella porzione di spazio tempo sospesa tra l’inizio e ciò che sarà. I tatuaggi che si intravedono fra le pieghe inquiete di un abito color cipria. Gli occhi stropicciati dal sonno e chi, leggero come il soffio di un respiro, ti osserva dormire come se fossi la cosa più preziosa.Le righe indossate con nonchalance insieme ad un paio di scarpe in vernice. L’innocente perfezione di uno chignon. Fare colazione con gli occhiali da sole, nel cuore di una primavera che non è tale per davvero. Quei luoghi da cui è difficile ritornare senza aver disseminato brandelli di cuore qua e là, volatili come polvere di stelle. I tramonti rosa, l’odore del caffè, a qualunque ora del giorno e della notte, e un faro, in lontananza. Perché non è mai troppo tardi per ritrovare la strada di casa.