DEI POLLINI E DEI MATRIMONI E DEL TRAMONTO CHE CI SARA’
Gli alberi di ciliegio sono in fiore. L’aria è intrisa di polline, la gambe sono bianche tendenti al giallo senape e io ho tre granuli di antistaminico omeopatico sotto la lingua. Ovvero, è ufficialmente iniziata la stagione dei matrimoni. Quelli che a sposarsi è la tua migliore amica del liceo quella che da raccontare tra amori e compiti in classe ed estati passate dietro le cabine e pomeriggi al telefono di casa perché c’era un tempo – non troppo lontano – in cui non esisteva whatsapp e la versione di Cicerone nascosta nella tetta sinistra e il primo filone e il banco sempre troppo stretto ne avreste almeno per un paio di settimane, alternando il riso al pianto. Quelli che sono nella tua casa che puoi girarlo e attraversarlo questo mondo ed essere entusiasta e felice di farlo nonostante le lavatrici perennemente in atto e i capelli perennemente ad cazzum ma è lì che tutto torna, tu per prima - occhi fissi sul mare in silenzio con una birra tra le mani e quell’odore che lo riconosceresti tra mille e la mamma a casa ad aspettarti per la cena. Quelli che sono lontani da quella stessa terra che per arrivarci ...