“Miss(ing) Italia (Immagine della donna)”, secondo appuntamento su YouTube per le lezioni-concerto di Claudio Sottocornola
Appuntamento
sabato 28 febbraio sul
Canale CLDclaudeproductions di
YouTube (con rinvio via link al
sito dell’autore e a quello del
Liceo Mascheroni di Bergamo) per la seconda parte delle lezioni -concerto sull’Unità d’Italia tenute dal Prof. Claudio Sottocornola con gli studenti del Liceo scientifico
L. Mascheroni nel 2011, presso l’
Auditorium della Provincia di Bergamo, nell’ambito del corso
Una notte in Italia per la
Terza Università di Bergamo, recentemente pubblicate su
chiavetta USB.
Dopo La chiamavano
Bocca di Rosa (Cantautori) del 31 gennaio scorso, ora è la volta di
Miss(ing) Italia (Immagine della donna),
performance incentrata sull’evoluzione della femminilità nel costume e nella società attraverso la canzone e le sue interpreti.
Claudiio Sottocornola
Grazie a dei veri propri classici moderni come Quello che le donne non dicono (Ruggeri –Schiavoni), resa nota dall’intensa interpretazione di Fiorella Mannoia, o di un passato neanche poi tanto lontano (Grazie dei fior, Panzeri-Testoni-Seracini, cantata da Nilla Pizzi al Festival di Sanremo del ’51), verrà offerta una particolare analisi relativa all’evoluzione dell’immagine femminile, nell’affabulante confluenza di cui è capace il filosofo del pop fra canzoni e dissertazione storica. Nell’imminenza della data dell’8 marzo, ecco dunque la proposizione di approfondimenti relativi alla mutazione sociale e del costume nel Secondo Novecento, fra testi, melodie, interpreti, che sono diventate vere icone dell’immaginario collettivo femminile, cui si sono ispirate donne di diverse generazioni nel ripensare la propria immagine, il proprio vissuto, il proprio modo di raccontarlo.
Ancora una volta è la canzone d’autore il punto privilegiato da Sottocornola, che affida alla sua visione ermeneutica del canto e della vocalità la rilettura di celebri brani, decisivi nel fotografare l’evoluzione di usi, costumi, sentimento e linguaggio della società italiana, senza temere il confronto con la musica leggera, divenendone egli stesso maschera e icona. Con il ciclo
Una notte in Italia si era inteso celebrare l’anniversario dell’unificazione nazionale parlando di “identità italiana” a partire dal basso della cultura popolare, da quella canzone “leggera” che fra
rock,
pop e cantautori aveva plasmato un senso di appartenenza, generando una prima, condivisa unità linguistica, e poi un immaginario trasversale a società e territorio.
Un modo nuovo, originale, di saldare Storia istituzionale, Storia sociale, analisi del costume tramite la canzone popolare, un contributo idoneo a sottolineare il rapporto sul territorio fra musica, didattica, divulgazione ed espressione globale, che ora Sottocornola consegna al web nello sforzo di coniugare musica e formazione, analisi critica e
performance artistica, memoria storica e identità nazionale. Una esperienza performativa a tutto tondo, ma anche una proposta didattica che potrebbe fare da apripista e suggerire nuove, possibili, vie da percorrere nel rapporto fra musica, scuola e territorio, che si è deciso di “salvare” offrendone la possibilità della fruizione ad altri studenti, e docenti, oltre che al pubblico più vario. Prossimo ed ultimo appuntamento
martedì 31 marzo, quando sarà proposto
Adorable Sixties (Anni ’60).
Archiviato in:
Cultura,
Filosofia,
Musica,
Pensieri e parole Tagged:
Bergamo,
Bocca di Rosa (Cantautori),
Claudio Sottocornola,
Festival di Sanremo,
Fiorella Mannoia,
Grazie dei fior,
Liceo Mascheroni,
Miss(ing) Italia (Immagine della donna),
Nilla Pizzi,
Quello che le donne non dicono,
Una notte in Italia